Pillole di Silenzio
Quando la poesia incontra la fotografia
“Uno scatto per catturare tutto. Una frazione di secondo per dire “fermiamoci ad ascoltare un attimo…questo silenzio”. Perchè è quello il rumore che si sente al suo interno. Solo silenzio. Perchè è proprio questo il suono capace di scavarci nell’anima per aprirla ai racconti di quei luoghi. Quel silenzio avvolgente che riesce a mettere in secondo piano i rumori del mondo che, ignaro di tutto, va avanti. Un silenzio dove comunichiamo col pensiero. Con gli sguardi. Con le mani. Forse con il nostro linguaggio più vero.
Un silenzio intimo e genuino che penetra proprio dentro di noi.”
Era Maggio del 2013 quando mi arrivò questo messaggio: “Una persona vuole scrivere poesie sulle tue foto. Posso mettervi in contatto?”. Che messaggio meraviglioso. Le mie fotografie erano diventate un ponte di comunicazione per altre forme di linguaggio.
La nobile poesia che si lega ad immagini manicomiali per scavarci nell’intimo. Per andare oltre quello che possiamo vedere o immaginare. Impossibile rifiutare una cosa del genere.
E furono buttati giù i primi versi. Fra la polvere dei corridoi prendevano vita le prime poesie. E poi diventarono virali. Dopo il primo poete se ne è aggiunto un secondo. E poi un terzo. Questo linguaggio aveva contaminato altri cuori, rendendo irrefrenabile la necessità di comunicare attraverso le fotografie.
Non ringrazierò mai abbastanza gli autori che, da Maggio a Ottobre, hanno tenuto compagnia ai lettori del blog con questo appuntamento settimanale. Parole nate dopo aver visto quei luoghi. Quel silenzio.
Pillole di Silenzio è il nome della raccolta che voglio condividere gratuitamente con voi.
171 giorni di lavoro racchiusi in un unico ebook.
Qua una recensione per descrivervi meglio l’ebook:
Grande intuizione e veramente intensissima la composizione...solo chi conosce lo smarrimento di questi luoghi un tempo abitati e ora abbandonati al degrado, ma sempre e comunque laceranti nella loro essenza muraria e spirituale, puo' apprezzare la profondità di queste parole che sembrano quasi le nostre, ma che mai siamo riusciti a esprimere. Un viaggio dell'anima che, oggi come allora, quando esseri viventi depositavano lì le loro esistenze dimenticate, non puo' e non deve lasciare impermeabile la nostra sensibilità.
Enrico Marci, psichiatra
Come psichiatra di Lucca, nel 1999, ha avuto l’opportunità di chiudere definitivamente Maggiano, dopo circa due secoli di storia come luogo di cura psichiatrica e circa due decenni dopo la legge Basaglia…sono riusciti a buttare via l’ultima chiave senza alcuna nostalgia.
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