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Manicomio di Voghera

Manicomio di Voghera

I teschi silenziosi del manicomio lombardo

Dati tecnici

Data di Costruzione: 1876
Superficie Totale:
83.000 mq.
Superficie Coperta:
12.800 mq.
Numero posti letto nel periodo di massima ricettività:
Non accertato
Tipologia di manicomio: Padiglioni avvicinati 

Storia della struttura

Nel 1863 Cesare Lombroso, che era a Pavia nella veste di docente universitario di psichiatria, si dedicò allo studio e al concepimento di quello che poi sarebbe divenuto l’ospedale psichiatrico provinciale di Pavia in Voghera. Inaugurato nel 1876, subito dopo il trasferimento presso l’Università di Torino di Cesare Lombroso, il manicomio fu guidato dallo psichiatra Augusto Tamburini e poi successivamente da Giuseppe Antonini, prima che quest’ultimo approdasse al manicomio di Mombello.

Come il padiglione Conolly del manicomio di Siena, anche questa struttura presentava un’area a base circolare destinata ai più violenti detta la “rotonda”. Questa area, anche se non può essere considerata un panottico come nella struttura senese, era molto più simile ad una prigione che ad una struttura ospedaliera con le sue celle senza angoli e i letti fissati a terra.
Una cosa curiosa di questa struttura era la necessità di parlare, da parte del personale medico, il dialetto in modo da non destare diffidenza ed essere malvisti dai degenti che lo usavano come loro unico linguaggio. L’ospedale è stato chiuso nel 1998.

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