Inaugurato il 6 Dicembre del 1818, il manicomio di Siena “San Niccolò” è da considerarsi una struttura manicomiale fra le più vecchie della Toscana.
La parte architettonica dell’edificio sicuramente più particolare è il padiglione “Conolly”.
Questa area destinata ad accogliere i pazienti più gravi, i “clamorosi”, è un esempio di Panopticon, struttura di base circolare che dava la possibilità ad un unico sorvegliante di vigilare su tutti i pazienti.
Il manicomio “San Niccolò” è famoso anche grazie all’operato svolto dal direttore Carlo Livi, ruolo ricoperto dal 1858 al 1873, il quale dichiarò che il lavoro era uno strumento per il recupero delle persone malate di mente: il pensiero era quello di ridare ai pazienti la stessa professione che svolgevano prima del loro ricovero.
La maggior parte dei degenti lavorava nella colonia agricola e, per coloro che svolgevano un lavoro differente, fu creata una vera e propria “città” con strutture dove venivano svolti lavori di carattere artigianale.
Opened the 6 December of the 1818, tha asylum of Siena “San Niccolò” is considered one of the more ancient asylum in Tuscany.
The more important architectural part is surely the pavilion “Conolly”.
This area destined to receive the most serious patients, the “clamorous”, is an example of Panopticon, circular-base structure that gave the opportunity to a single guard to keep watching all the patients.
The mental hospital “San Niccolò” is well-known also thanks to the work done by the director Carlo Livi [italian page], covered role from 1858 to 1873, which declared that work was a tool for recovering mentally ill persons: The thought was give them again the same job that developed before their hospitalization.
The majority of patients worked in agricultural Cologne and, for those who had a different job, was built a “town” with structures where patients can realize handicraft activities.