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Fotografare storie,
Digitalizzare memorie,
Condividere emozioni
Fotografia di tutela della memoria storica della realtà manicomiale italiana
Perché: Le storie del passato hanno il potere di farci interpretare al meglio il presente. Sono in grado di offrirci un punto di vista diverso e addirittura di cambiare le cose che potrebbero accadere. Salvarle, diffonderle e creare comunità con chi si occupa dello stesso argomento è una missione. Come lo faccio: Contaminando e adattando il messaggio originale con un linguaggio contemporaneo per renderlo fruibile dalle nuove generazioni e dalle nuove tecnologie. Per creare che cosa: dalle mostre a produzioni digitali, passando attraverso prodotti non convenzionali.
Progetti in corso
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Canti minuscoli. L’alfabeto degli invisibili
“Fallo davvero. Non pensare ai soldi. Capito. Fallo subito.” Le mie mani si bloccano; guardo ancora quel piccolo pezzo di carta di giornale che esce insieme ad altri due ritagli, sempre strappati a mano e che riportano i contatti di due esperti psichiatri, da una piccola busta. Non pensare ai soldi. Capito. Fallo subito. Il
Testimonianze Manicomiali: Wanda da Napoli
Non ho mai visitato il manicomio Leonardo Bianchi di Napoli e, viste le precarie condizioni strutturali, non penso ci riuscirò mai.Ma questo non impedisce di raccontare un luogo: quello che non sono riuscito a prendere con le fotografie viene restituito alla memoria attraverso la testimonianza di chi ha vissuto quel luogo. Parole che creano scene,
Testimonianze manicomiali: M. da Collegno
2007.Il treno viaggiava e il mio sguardo ero fisso al paesaggio.Destinazione Torino, manicomio di Collegno.Era la prima volta che visitavo il grande manicomio piemontese, non sapevo minimamente cosa aspettarmi. Ricordo un tour abbastanza rapido, poche aree abbandonate e la maestosità della Certosa, il manicomio di Collegno. Ma la mia esperienza non si è conclusa nel